È un numero quasi tutto elvetico quello del mese di marzo, con grande attenzione ai profili finanziari e di pianificazione internazionale. Si apre con una riflessione di Samuele Vorpe su una potenziale riforma dell’imposta preventiva.
Segue un contributo dedicato all’apporto di capitale dissimulato, sulla scia di una recente sentenza del Tribunale federale, che rivoluziona una prassi altrimenti consolidata, volta ad attribuire rilevanza reddituale al rimborso del conferimento da parte dell'azionista, redatto da Francesca Codoni e Luca Aspesi. Anna Maestrini si sofferma sulla dimensione immobiliare della fiscalità, seguendo un importante quanto originale orientamento del Tribunale federale sulla prevalenza della sostanza sulla forma nel caso di costituzione di servitù su fondi. La politica fiscale torna al centro in contributo che prova a fare il punto sulla revisione parziale della LIVA datata 2023, nell'ottica di una sua digitalizzazione ed internazionalizzazione, a firma di Sabrina Leonardi e Raffaello Pietropaolo. Il numero, tuttavia, va anche oltre i confini elvetici, con un articolo dedicato ai profili attinenti alle imposte di successione nel caso in cui l'asse ereditario includa immobili localizzati negli USA e il de cuius sia in realtà un residente svizzero: si tratta di questioni di doppia imposizione per troppo tempo trascurate dalla letteratura, e che questo contributo di Vittorio Primi ha il pregio di rimettere sotto la lente del giurista. Chiudono, poi, un saggio sulla tassazione dei lavoratori, uno, operativo, sulla deducibilità di altre spese professionali di Matthias Bizzarro e uno sulla perenzione del diritto a ricorrere a firma di Samuele Vorpe. Insomma, sebbene “nato” in Svizzera questo numero di marzo si apre la dimensione internazionale, come ormai di tradizione per la Rivista e per tutti i suoi lettori abbonati.
Buona lettura!
Marco Greggi
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